sabato 25 maggio 2013

ANNAMARIA - NON TI CREDO/LA PORTA DEL CIELO (1962)



RCA VICTOR - PM45-3063
 
 



Annamaria è probabilmente la più giovane cantante italiana. Ha infatti solo sedici anni, ma la sua voce ha già raggiunto la piena maturità artistica. Antonio Prieto, il notissimo cantante sudamericano che ha lanciato nel mondo uno dei maggiori successi di questi ultimi anni, "La Novia", dopo averla ascoltata ha affermato che la voce di Annamaria è inferiore soltanto a quella di Edith Piaf. [...]
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dalla cover del disco
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lato a)
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lato b)

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L'UOMO MASCHERATO - LA BANDA DEGLI INCAPPUCCIATI (n. 16, 5 agosto 1962)





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giovedì 23 maggio 2013

CORRADO LOJACONO - AMERICA LATINA/VISO DI MADONNA

 
PATHE' - 45AQ 1203
 
 



Side a)


Side b)



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DINAH WASHINGTON - DINAH '62

 
ROULETTE - R-25170
 
 


Lato a)
  1. Drinking again (tauber-mercer)
  2. Destination moon (alfred-fisher)
  3. Miss you (tobias)
  4. A handful of stars (lawrence-shapiro)
  5. Is you is or you ain't my baby (austin-jordan)
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Lato b)
  1. You're nobody 'til somebody loves you (morgan-stock-cavanaugh)
  2. Red sailds in the sunset (kennedy-williams)
  3. Where are you (adamson-mchugh)
  4. Coquette (kahn-lombardo-green)
  5. Take your shoes off baby (austin)
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venerdì 3 maggio 2013

FAUSTO PAPETTI - ET MAINTENANT/UN PREMIER AMOUR

 
DURIUM - LdM 7206
 



side a)

side b)


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rivista - DOMENICA DEL CORRIERE (11 marzo)




Apertura a sinistra. Il presidente del Consiglio Fanfani è al volante del "carrozzone" del Governo su cui sono saliti anche il socialdemocratico Saragat, il repubblicano Reale e il socialista Nenni che, pur non partecipando, appoggerà dall'esterno il gabinetto. Il segretario della Democrazia cristiana, Moro, vestito da vigile, indica la nuova strada da seguire.
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  • Il Governo della svolta (24 ministri e 38 sottosegretari)
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  • Lo vidi. Le gambe mi tremarono (Anna Moffo racconta)
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  • Moda: Abiti da giorno e da sera
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  • Si è già vecchi a quarant'anni? (parecchie ditte rifiutano di assumere persone ancora nel pieno delle energie perchè gia quarantenni) [Giovanni Raimondi]
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  • Un marito disastroso [George Simenon]
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  • Cinque anni ancora e poi la luna [Dino Zannoni]

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LOU MONTE - PEPINO THE ITALIAN MOUSE & OTHER ITALIAN FUN SONGS

 
REPRISE - R 6058
 



side a)
  1. Pepino, the italian mouse (allen-merrell)
  2. Calypso italiano (monte-merrell)
  3. Oh, Tessie (allen-merrell)
  4. Tici ti-tica to-tici ta (allen-merrell)
  5. Show me the way to go home (king)
  6. What did Washington say (when he crossed the delaware) (allen- saltzberg-merrell)

side b)
  1. Please mr. Columbus (turn the ship around) (allen-saltzberg-merrell)
  2. A good man is hard to find (green)
  3. Eh Marie, eh Marie (merrell)
  4. Sixteen tons (travis)
  5. Mala femmena (toto)
  6. Twist italiano (allen-merrell)
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Così è se vi pare (le lettere dei lettori)

"LE ORE" - 19 aprile 1962
 
 
 
 
 
La ragazza del teddy boys
[...], ho vent'anni e sono impiegata presso una fabbrica produtttrice di macchine utensili.   Mia sorella che ha diciotto anni è dattilografa nella stessa azienda.   E' a causa di mia sorella che le scrivo.  Il suo comportamento è scandaloso e io ne soffro moltissimo.   Con una scusa o con l'altra esce quasi ogni sera e i miei genitori che sono in buona fede e hanno fiducia in lei, le accordano il permesso.   Rincasa ad ore impossibili.   A volte ha la borsetta piena di caramelle, altre volte porta a casa caffè, cioccolatini e persino soldi.   Tutto questo è il frutto delle razzie notturne della banda di teppisti che ha per capo il ragazzo di mia sorella.   Lei, per paura che i miei genitori le chiedano la provenienza di tutta questa roba, la tiene nascosta e poi la distribuisce a piene mani alle colleghe d'ufficio che sono ben liete di accettarla.   Ma non è tutto.  Mia sorella da tempo ha perduto la sua purezza e non si vergogna di raccontarmi i particolari delle intimità che ha con il suo "teddy" (così lo chiama) che spesso la picchia lasciandole i segni.   Ho scongiurato mia sorella di lasciar perdere quella brutta compagnia, l'ho supplicata di tornare ad essere la ragazza buona di qualche tempo fa (perchè non è stata sempre cos'), ma lei si è ribellata mettendomi in ridicolo di fronte alla gente.   C'è  un modo solo per costringerla a desistere dalle sue follie: raccontare tutto ai miei genitori.   Però mia sorella ha giurato che se facessi una cosa simile, non mi rivolgerebbe più la parolae, per lei, non esisterei più.   D'altra parte i miei genitori non si aspettano un colpo tanto duro e la verità potrebbe far loro molto male.
 
Patrizia E. (milano)
 
 
 
 

 
I divi bambini
[...], domenica pomeriggio ho assistito alla televisione al Festival dello "Zecchino d'oro", riservato ai più piccini.   Ragazzi di 10, 12 e 13 anni, interpretavano le canzoni loro assegnate con l'impegno di autentici professionisti del microfono.   Io ho due figli e cerco di educarli nel migliore dei modi.   Cerco di far loro comprendere che la vita non è un "carosello", che gli ideali cui ognuno deve tendere non passano da "Sanremo" e da "Canzonissima".   Ma i miei "idoli", purtroppo, non hanno la potenza di quelli che occhieggiano maliziosi dallo schermo di vetro.   De Amicis, Collodi e Pascoli sono ombre fluttuanti nell'edificio del ricordo.   Me ne sono reso conto osservando i miei due bambini (9 e 11 anni) con gli occhi fissi al video.   Mi sono sentito sconfitto, quando ho letto nei loro sguardi che la loro più grande aspirazione sarebbe stata quella di imitare o emulare i coetanei che ricevevano gli applausi di un pubblico entusiasta e i voti di una giuria di seri e compassati professionisti.
 
Riccardo L. (trapani)
 
 
 

RIVERSIDE JAZZ BAND - LODOVICO/SULLE ONDE

 
RICORDI - SRL 10-277
 


Ci sarà indubbiamente qualcuno che, di fronte alla copertina di questo disco, rimarrà scandalizzato. Come?! Ludwing van Beethoven su una barchetta di carta di giornale! Orrore!
A costui sconsigliamo l'ascolto del disco. Non lo apprezzerebbe. Chi, invece, pur amando veramente la musica classica, non cessa per questo di essere persona di spirito, lo ascolti: si divertirà.
La copertina è ispirata dal curioso accostamento dei due titoli: "Lodovico" e "Sulle onde". "Lodovico" è il ben noto motivetto che furoreggiò nell'Italia degli anni '30. Qui con il sottotitolo di "Ludwig", attacca pomposamente con le prime famosisime battute della 5° Sinfonia di Beethoven (il quale, dopo essersi visto rubacchiare ultimamente le sue popolari melodie, non si prenderà neanche il disturbo di rivoltarsi nella tomba), per poi proseguire gaiatamente frammischiato al tradizionale "Fra Martino campanaro" in una versione parodisticamente "dixieland" della Riverside Jazza Band. [...]
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dalla cover del disco

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side a)

side b)



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Questa è la favolosa MILANO



[...] all'epoca dell'ultimo censimento di cui si conoscono i dati, quello del 1951, il lavoratori dell'industria lombarda erano oltre un terzo del totale nazionale e le 112.369 imprese della regione costituivano il 17 per cento di quelle dell'intero Paese: nella sola Milano, lavoravano per l'industria 365.814 persone.   Oggi queste cifre sono ampiamente superate.   Nella favolosa Milano degli "anni 60" ci sono 75.197 imprese e 789.966 lavoratori dell'industria e del commercio [...].   Le società per azioni sono 11.203 con un capitale complessivo di quasi duemila miliardi di lire.   Una ventina di esse rappresentano i colossi dell'economia italiana: tutte le altre contribuiscono a uno slancio produttivo, a una corsa verso il benessere che è senza precedenti nel Paese.
[...] La Milano d'oggi è questa: quasi un milione e seicentomila abitanti, grattacieli sempre più numerosi, settecentomila telefoni, mezzo milione di radio, duecentomila televisori, oltre duecentocinquantamila automobili, centosessantamila nuovi vani di abitazione costruiti ogni anno [...]   La Fiera, vetrina  del miracolo milanese e immagine della produttività cittadina, è visitata ogni anno da quattro milioni e mezzo di persone. [...] In una provincia la cui popolazione è il 6 per cento di quella nazionale è concentrato un quarto del capitale italiano e si pagano il 26 per cento delle tasse di tutto il Paese.   [...] Il Natale dei milanesi è fra i più ricchi del mondo: vi contribuiscono 27 miliardi di "tredicesima".   I milanesi sono anche fortunati: vincono un paio di miliardi all'anno al Totocalcio.   E hanno saputo convincere il mondo che la loro città merita di essere visitata: nel '61 hanno accolto quattro milioni di turisti, che hanno speso 67 miliardi.
Ormai Milano è una città presa d'assalto. [...]   A Milano arrivano ogni giorno, da tutte le parti d'Italia, 150 aspiranti milanesi: la città del miracolo cresce di cinquantacinquemila persone all'anno.   Tra poco i milanesi autentici, i meneghini puro sangue, dovranno riunirsi in associazione: sono rimasti - incredibile a dirsi -  solo 67.500.    E alle porte della città premono 200 mila immigrati che vogliono la loro fetta di benessere.   "La California, per l'italiano", ha scritto Time, "comincia in piazza del Duomo".
[...]
Guido Gerosa
("EPOCA" - 29 aprile 1962)
  • 620 mila lire annue a testa: è il reddito più elevato di tutta italia
  • 285 mila autoveicoli circolanti: le immatricolazioni sono superiori alle nascite
  • Un telefono ogni tre persone
  • Dal 1958 al 1962 sestuplicati i voli
  • Nei recinti della Borsa i cinque ottavi delle azioni del Paese
  • Nelle banche milanesi: 1774 miliardi di depositi in un anno
  • Non c'è più un disoccupato nella città che dà lavoro a tutti
  • Un esercito arriva ogni mattina: sono i 250 mila milanesi "a ore"
  • Un record sociale senza confronti: una stanza per abitante
  • Attorno al campanile di S. Ambrogio una foresta di torri in cemento armato







  • Montecatini: 194 miliardi di fatturato
  • Pirelli: tutto cominciò con 40 operai
  • Alla periferia nascono ogni giorno migliaia di auto e scooter
  • Il Gruppo Edison ha prodotto nel '61 dodici miliardi di chilowatt-ore
  • A Natale Milano manda nel mondo centotrentamila quintali di panettone
  • Tre precursori hanno dato il nome ai giganti di Sesto S. Giovanni
  • Carlo Erba: "Finalmente vidi la potenza del vapore"
  • la Snia: il più bel quadro di Francesco Torri
  • Nella capitale dell'editoria si lanciano i "best-sellers" degli "anni 60"
  • D'Annunzio battezzò la Rinascente




Ecco i mestieri e le professioni per i quali, a Milano, l'offerta è in questo momento superiore alla domanda.  
Mancano:

KRIS JENSEN - TORTURE

 
 
HICKORY - LPM 110
 



side a)
  1. Somebody' smiling (while I'm crying) (holbert-loveday-day)
  2. Little dutch village (sinks)
  3. Lonely island (bryant)
  4. Don't take her from me (montgomery)
  5. No one really cares (orbison-melson)

side b)
  1. Radio and T.V. (bryant)
  2. Claudette (orbison)
  3. Come back to me (my love) (orbison-melson)
  4. Donna, donna (bryant)
  5. Let's sit down (loudermilk)
  6. I went a-walkin' (loveday-holbert)




 

humour - da DOMENICA DEL CORRIERE


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Il mito irascibile



A cinquantadue anni sonati Katherine Hepburn non è affatto cambiata: resta quel ragazzaccio stizzoso, energico, crepitante, che nel maggio del 1909 nacque a West Hartford, Connecticut, sesta figlia di un medico anarcoide e di una suffragetta votata alla campagna per il controllo delle nascite. L'unica differenza consiste nel fatto che allora era un ragazzaccio con molte ossa, molte lentiggini, una camicia sudicia, un paio di blue-jeans; e portava i capelli corti. Ora è un ragazzaccio con molte ossa, molte lentiggini, molte camicie pulite, molti pantaloni stirati; e porta i capelli lunghi, raccolti sopra la testa. Camicia e pantaloni sono, come tutti sanno, la sua tenuta costante. Ne possiede un intero guardaroba. Le camicie le preferisce di cotone bianco, da uomo. I pantaloni li preferisce larghi e di gabardine, da uomo anche quelli. Ovviamente li completa con scarpe basse, da uomo. D'inverno, con una giacca. Quando piove, con un'impermeabile.
Chi l'ha vista fuori di scena con le sottane e i tacchi alti può davvero vantarsi d'avere assistito a uno spettacolo raro. E anche chi l'ha vista con gli occhi truccati, il rossetto sulle labbra e la cipria sul naso. Infatti sebbene Katherine Hepburn sia molto più femminile di quel che sembra, nessuno è mai riuscito a farle aver cura della sua bellezza: né Spencer Tracy, né il marito a cui essa fu sposata ventotto anni fa per cinque o sei giorni [...] Sarebbe come tentar di smussare le sue durezze, la sua insolenza, la sua impenetrabilità [...] .
Contrariamente a un altro mito cui assomiglia un poco nel modo di vestire e di fare, Greta Garbo, la Hepburn non ha bisogno di apparir fresca per essere ancora se stessa: basta ad esempio che parli.
"Bè, il fatto che io sia allegra, non significa naturalmente che sia felice. Tutti noi, ad una certa età, abbiamo una lista di ricordini che ci impediscono d'esser felici: disillusioni, dispiaceri, malattie, morte di persone che amiamo. Ciascuno di noi ha dentro di sé un inferno di cose su cui non ama parlare: aree di disperazione. L'importante è trovare una via d'uscita, sapersi contentare. A volte perfino la solitudine, per quanto schifosa essa sia, ha un fascino per me. Insomma l'errore consiste nell'illudersi che vivere sia una cosa facile. Perchè dovrebbe? D'altronde ci sono tante cosine gradevoli quando si campa: ad esempio il lavoro. [...]
.Augusto Marcelli
("L'EUROPEO" 14 gennaio)