giovedì 20 giugno 2013

Vi racconto che cos'è la Mafia

Uccide, ricatta, rapina, sfida le leggi dello Stato
Nessuno può sfuggire al suo potere: nemmeno i frati



Che cos'è questa misteriosa "associazione" che arriva con le sue maglie in tutte le grandi città d'Italia, che ha agenti in tutto il mondo (prima della rivoluzione cubana, tutte le case da gioco dell'Avana erano controllate o pagavano un tributo a un siciliano, riconosciuto membro della Mafia) e, si dice, spadroneggia anche negli Stati Uniti? Che cos'è questa "organizzazione" che talvolta (molto di rado, a dire il vero) protegge i deboli e gli inermi contro le prepotenze e più spesso li ricatta, li rapina, li costringe alla complicità e al silenzio, e li uccide quando si ribellano? [...]
In Sicilia, la potenza personale (non la legge) è considerata la sola difesa valida, la sola garanzia della sicurezza dell'individuo. La potenza personale si conquista in vari modi, con le amicizie, le parentele, i favori fatti, le prepotenze, le violenze. Potente è colui che è legato a un potente da vincoli di gratitudine. Potente è colui che può fare paura a un altro potente ma meno potente di lui. Si "fa paura" in molti modi, minacciando la rovina, la fame, la perdita del posto, il disonore. In ultima analisi si fa paura minacciando il proprio avversario di morte, quando si hanno notoriamente i mezzi e i complici fidati a propria disposizione per mettere in atto la minaccia.[...]
"Nella società siciliana, tutte le relazioni si fondano sul concetto degli interessi individuali e dei doveri tra individuo e individuo. Da un lato (si riscontrano) una fedeltà, una energia nelle amicizie fra uguali e nella devozione da inferiore a superiore, che non conosce limiti, scrupoli, o rimorsi. I singoli individui si raggruppano gradatamente intorno a uno o più potenti, qualunque sia la ragione di questa potenza: la maggiore ricchezza ed energia di carattere o l'astuzia o altro. Gli interessi loro vanno gradatamente accomunandosi. I più potenti adoperano a vantaggio degli altri la loro forza e la loro influenza, gli altri mettono al servizio di quelli i mezzi di azione meno poderosi di cui dispongono.
"Ogni persona che abbia bisogno di aiuto per qualunque oggetto, per far rispettare un suo diritto come per commettere una prepotenza, è un nuovo cliente. I capi di ogni clientela cercano di arruolare, a vantaggio loro, tutte le forze che trovano esistenti. Cercano così l'alleanza dei malfattori come quella dei rappresentanti del potere giudiziario e politico. E per acquistare ciascuna di queste alleanze impiegano i mezzi più adatti.
"Aiutano il malfattore a sfuggire alle ricerche della polizia, ne procurano l'evasione se è in carcere, l'assoluzione (e ognuno immagini con quali mezzi) se è sotto processo e non può evadere... Per procurarsi l'alleanza delle autorità giudiziarie e politiche impiegano l'inganno o la corruzione”. Oppure impiegano i favori, l'apporto di voti per i deputati, le raccomandazioni ai loro capi per i funzionari, e via discorrendo. 
I legami tra il cittadino privato e la Mafia, nella Sicilia occidentale, sono costanti e inevitabili. Affittate una villetta al mare vicino a Palermo? Vi mancheranno, durante la notte, le sedie a sdraio, la canna di gomma del giardino, una bicicletta.... Dovete rivolgervi al mafioso locale, badando che sia quello vero e non uno che si spaccia per tale. La parola “mafioso” non si pronuncia mai.
[…] si dice, molto più modernamente, “un elemento qualificato”. Il mafioso vi consiglia di pagare un piccolo stipendio a un guardiano notturno di sua fiducia, probabilmente lo stesso che ha commesso i furti. Da quel giorno non vi mancherà più nulla.
[...]La Mafia è dunque una federazione sciolta e libera di gruppi di prepotenti. […] Nelle città ce ne sono diversi, uno per quartiere. A Palermo ce ne sono decine: la Mafia dei giardini (agrumeti), la Mafia dell'acqua per l'irrigazione, la Mafia dei mercati generali, Mafie dedicate a estrarre tributi da attività commerciale o industriale, Mafie politiche e via discorrendo. Tutta questa gente, nelle campagne e nelle città, serve fedelmente il proprio capo che dà a ognuno la sua protezione, e combatte per lui, talvolta senza sapere il perché delle proprie azioni. […]
Scopo della Mafia antica era il potere e, secondariamente, solo incidentalmente il denaro. Scopo della Mafia d'oggi è quel tanto potere necessario per ottenere denaro, denaro, denaro, in tutti i modi, con tutti i mezzi, senza badare per il sottile. I giovani più audaci hanno capito che le grosse somme si fanno col traffico di cocaina, eroina, morfina, marijuana. Un piccolo carico di stupefacenti sbarcato a New York produce quanto una vita intera dedicata al furto delle pecore e al ricatto dei proprietari agricoli. Le droghe viaggiano, nel bagaglio di qualche povero emigrato, tornato al paese per rivedere i parenti. Vengono nascoste nel ventre della bambola della bambina, nel sottofondo della valigia, nella culla del neonato, o in cento altri posti. […]


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