domenica 27 ottobre 2013

humour - JULES FEIFFER

 
Ci sono moralisti che parlano male dei mass media e li considerano prodotti irrecuperabili di una società industriale che svolge, attraverso le "strisce" dei fumetti o le trasmissioni di quiz televisivi, giorno per giorno, il suo terribile programma pedagogico, proponendo miti acritici, facendo dei vari Superman o Dick Tracy, come già un tempo della piccola orfana Annie e di Terry e i Pirati, gli strumenti di una persuasione occulta pari a quella perpetrata nei cartelloni pubblicitari pensati in Madison Avenue o nei film-rivista in tecnicolor manipolati a Hollywood.
E tutto questo è vero e terribilmente preoccupante.   Ma per quanto sia determinato da una situazione storica e sociale, un mezzo di espressione, quando trova le vie dell'autenticità e viene adoperato da un vero artista, trova sempre il modo per diventare giudizio, critica, protesta contro quello stesso mondo da cui è nato.   Accanto ai fumetti di Superman abbiamo i Peanuts: dall'evasione fantastica irresponsabile alla critica di una cultura, dal cattivo gusto all'arte; è un passaggio che si attua sempre nell'ordine del fumetto.   Ma passando attraverso al fumetto si può arrivare alla Letteratura (con la maiuscola).  I moralisti, come tutti i moralisti di professione, col persistere nel loro rifiuto, diventano in definitiva immorali.
Vogliamo invece un moralista vero, un artista che continui la tradizione di Voltaire, ma lo faccia nel solo modo intelligente possibile, rivolgendosi cioè agli uomini del proprio tempo coi mezzi più acconci e immediati?   È Jules Feiffer. [...] 
 
dalla presentazione
(Jules Feiffer - Il complesso facile (guida alla coscienza inquieta), Bompiani 1962
 


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