con: Ugo Tognazzi, Catherine Spaak, Fabrizio Capucci, Gianni Garko, Franco Giacobini, Diletta D'Andrea, Beatrice Altariba, Oliviero Prunas, Jimmy Fontana
Regia: Luciano Salce
genere: commedia umoristica
soggetto: dalla novella «Una ragazza di nome Francesca» di Enrico La Stella
sceneggiatura: (Franco) Castellano e Pipolo (Giuseppe Moccia)
genere: commedia umoristica
soggetto: dalla novella «Una ragazza di nome Francesca» di Enrico La Stella
sceneggiatura: (Franco) Castellano e Pipolo (Giuseppe Moccia)
fotografia: Erico Menczer
musiche: Ennio Morricone
montaggio: Roberto Cinquini e Gisa Radicchi Levi
musiche: Ennio Morricone
montaggio: Roberto Cinquini e Gisa Radicchi Levi
produzione: Isidoro Broggi e Renato Libassi
distribuzione: D.D.L., Lux Film
valutazione del CCC: Escluso (gravemente immorale e nocivo per ogni pubblico)
distribuzione: D.D.L., Lux Film
valutazione del CCC: Escluso (gravemente immorale e nocivo per ogni pubblico)
Antonio, quarantenne benestante milanese, mentre sta
viaggiando per raggiungere il figlio, s’imbatte in una comitiva di giovani che
vanno a trascorrere una giornata al mare.
Finisce per accodarsi alla compagnia e. fatalmente, invaghirsi di
Francesca, una ragazzina che gioca con lui una crudele partita
sentimentale. Giunta la sera i ragazzi
se ne vanno, Francesca compresa, e Antonio si rende amaramente conto che quella
parentesi gli è servita soltanto per capire l’abisso che lo separa da una
generazione completamente diversa dalla sua.
Roberto Pioppi e Mario Pecorari,
“Dizionario del Cinema Italiano” (Gremese Editore, 2007)
«[…] L’interesse del film nasce […] dall’opposizione di due
generazioni […]. Anche se espressi in
modi comici, quest’opposizione e quest’abisso sono reali e costituiscono il
vero argomento del film. […] Sotto la sua apparenza svagata, il film è
complesso e, a modo suo, nonostante squilibri, contraddizioni e cadute,
inquietante. La sua stessa modernità di
struttura narrativa non si sottrae alle riserve perché, giunto a metà, il film
ha già chiarito la situazione senza riuscire poi a svilupparla. […]»
Morando Morandini, “Stasera” (16 marzo 1962)
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La Recensione di degoffro__________________________________________________________________________________
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